ECUADOR, UN PAESE TUTTA DA SCOPRIRE
L’Ecuador rappresenta per noi un passaggio cruciale del nostro lungo viaggio in America Latina. Un viaggio nel viaggio durante il quale ci siamo confrontati con una natura poderosa e una cultura indigena dominante, nonostante il costante processo di occidentalizzazione avvenuto nel corso dei secoli, non in ultimo con l’introduzione del dollaro come moneta nazionale. Avete capito bene, in Ecuador troverete il dollaro, con inevitabile meraviglia di chi pensava di trovarsi in un angolo remoto di mondo, e invece si è ritrovato di fronte all’ennesima ingerenza statunitense nei confronti di un’indifesa America Latina. Questioni geo-politiche a parte, però, concentriamoci sulla ricchezza culturale e ambientale di questo Paese, che può contare su svariate etnie ancora esistenti e paesaggi naturali che svariano dalla costa alle Ande, dalla selva amazzonica ai paradisi tropicali, dalle isole primordiali ai vulcani millenari.
“In Ecuador troverete un po’ di tutto, per la gioia di chi come noi è sempre alla ricerca di qualcosa di remoto e sorprendente.”
UN VIAGGIO NEL CUORE DELL’ECUADOR
In questo articolo vi racconteremo del nostro viaggio in Ecuador, concentrandoci però sull’esplorazione dei territori interni e montagnosi, dal confine con il Perù a sud, fino a quello con la Colombia a nord, correndo paralleli alla grande Cordigliera delle Ande, e lasciando quindi da parte (per questa volta) le regioni amazzoniche e la costa pacifica.
ITINERARIO: A) La balza; B) Loja; C) Cuenca; D) Salinas de Guaranda; E) Ambato; F) Quito; H) Ibarra; I) Tulcan.
Un viaggio di oltre mille chilometri, durante i quali ci siamo imbattuti in reltà rurali e autoctone molto interessanti e con luoghi ai limiti del surreale, dove domina l’immensità di una natura che da queste parti è davvero intensa e poderosa.
LA FRONTIERA PERÙ-ECUADOR
Riemergiamo dalla selva peruviana dopo giorni di trasbordi e spostamenti con ogni tipo di mezzo, e arriviamo finalmente alla frontiera tra Perù e Ecuador. “Finalmente” non è però la parola giusta, giacché è questo solo l’inizio di un altro viaggio fatto di poche certezze e di molta avventura.
La maggior parte dei viaggiatori che vogliono attraversare la frontiera via terra tra Perù ed Ecuador, preferiscono passare per Tumbes, poichè la strada che corre parallela alla costa è asfaltata e in un certo senso più comoda. Noi, invece, abbiamo optato per la frontiera meno transitata, La Balsa, che mette in collegamento a nostro avviso due territori davvero interessanti, ovvero quello di Chachapoyas, nel lato peruviano, e quello di Vilcabamba, nella parte ecuadoriana, dove si incontrano rovine incas molto interessanti. Sono paesaggi di incredibile impatto visivo, dove predomina il fascino di una natura primordiale, e dove le strade che vanno verso nord, non sono altro che sentieri scavati nella terra, e per questo costantemente soggetti a frane e smottamenti.
Prima di lasciare il Perù ed entrare in Ecuador decidiamo di fermarci per una notte a Namabale, ultimo pueblo peruviano prima della frontiera, modestamente urbanizzato, ma splendidamente circondato da montagne imponenti e rigogliose. Proseguiamo.
La frontiera di La Balsa è una formalità, e infatti veniamo ammessi in Ecuador senza nessun alterazione di protocollo. Semplicemente, attraversiamo a piedi il ponte di cemento sul Rio Canchis, che fa da confine naturale tra i due paesi.
Il tragitto verso il nord, però, è come detto molto complesso, il terreno dissestato e il mezzo di trasporto scomodissimo, elementi che evidentemente fanno da premessa ad un’indimenticabile avventura. In tutti i sensi. Giacchè la prima difficoltà è dietro l’angolo. Una volta arrivati a Zumba, primo vero pueblo abitato dell’Ecuador, non riusciamo a ritirare nell’unico ATM disponibile i famigerati dollari, fondamentali per pagare i successivi servizi e proseguire il viaggio. Visibilmente affranti ed inevitabilmente preoccupati, proviamo a chiedere ad alcuni autisti di farci credito, invano. C’è rassegnazione nell’aria, siamo pronti al peggio. Eppure qualcosa succede: ecco infatti sbucare dal grigio del tardo pomeriggio Elias, viaggiatore tedesco con cui avevamo condiviso l’attraversamento di frontiera. Molto cortesemente ci fa un credito di 10 dollari, quanto basta per pagare la tratta successiva e proseguire il viaggio fino a Loja.
LOJA E L’ESPERIENZA CON I SARAGUROS
Arriviamo a Loja che è già notte fonda, dopo aver attraversato nel buio della notte il clamore delle Ande. Loja è la prima grande città che incontriamo sul nostro tragitto, dopo giorni di selva, montagne e piccoli agglomerati. Non è bellissima, ma molto interessante per la sua storia, giacché da sempre, Loja è stato crocevia di popoli e conquistadores. Tutt’oggi è un punto di riferimento per tutto l’Ecuador del sud.
Decidiamo di fermarci per approfondire, e parlando con un funzionario comunale, scopriamo che negli immediati dintorni, tra le altezze dei monti circostanti, vivono i Saraguro, antica comunità di lingua quechua e sangue inca, conosciuta per i tipici abiti tutti neri, di cui ci parla anche Salgado nel suo primo lungo viaggio d’esplorazione in America Latina e nel film documentario “Il sale della terra”.
Oggi, i Saraguros si sono aggiornati, ed hanno avviato un interessante programma di Turismo comunitario e rurale
La nostra esperienza con i Saraguro, e la conoscenza delle loro tradizioni ancestrali, però ve la raccontiamo QUI.
Prima di proseguire, ci prendiamo giusto il tempo per una deviazione di 70 km, per visitare la grandiosa cattedrale gotica di El Cisne, santuario tra i più importanti del Sud America.
CUENCA, GIOIELLO COLONIALE DELL’ECUADOR
Proseguiamo verso nord per altri 215 km e arriviamo a Cuenca, senza dubbio la più bella città dell’Ecuador, ricca di tesori coloniali, di parchi e di università, dove i viaggiatori sono soliti fermarsi per più di un giorno per godere proprio della bella atmosfera internazionale e accogliente che si respira. Anche noi siamo rimasti entusiasti di fermarci qui per ricare le pile mentali e fisiche, curiosando tra le strade antiche del centro storico e non solo, scoprendo un mondo attivo e vitale che contrasta nettamente con il mood generale del resto dell’Ecuador.
Di Cuenca e di tutte le sue attrazioni ve ne parliamo in un articolo specifico ( se vi interessa approfondire CLICCA QUI)
RIOBAMBA, CROCEVIA DI DESTINI
Continuiamo a salire verso nord, per ben 260 km, e incontriamo Riobamba, città esteticamente non bellissima, ma molto viva e attiva. La sua posizione geografica ha fatto sì che diventasse nel tempo un punto di snodo di merci e di tragitti, sia commerciali che turistici.
Per di qui si passa, infatti, per andare a visitare il Vulcano Chimborazo, oppure per addentrarsi ancor di più tra le altezze vertiginose delle Ande, o ancora per continuare verso nord, in direzione di Ambato. Noi decidiamo di fermarci, per capire meglio questi flussi e soprattutto per visitare la comunità indigena Cacha, dalle cui terre è possibile ammirare, con vista privilegiata, la maestosa sagoma del vulcano Chimborazo.
Fa freddo, ma i paesaggi sono spettacolari, e i Cacha si mostrano tranquilli e disponibili, anche se la comunicazione è ai minimi termini, parlano solo quechua, o qualche dialetto derivato.
SALINAS DE GUARANDA, PATRIMONIO INDIGENO NEL CUORE DELLE ANDE
Torniamo a Riobamba, e siamo pronti per proseguire la nostra ascesa, ma prima di seguire verso Ambato, facciamo una deviazione verso ovest, per raggiungere il pueblo montano di Salinas de Guaranda, attratti dall’enorme potenziale culturale che si cela tra quelle montagne.
Nei dintorni più remoti di Salinas, dove giungiamo via Guaranda, vivono, infatti, comunità indigene davvero interessanti e del loro approfondito incontro ve ne parliamo QUI.
AMBATO E BAÑOS DE AGUA SANTA
Una volta giunti ad Ambato, che dista un paio d’ore in bus da Guaranda, è possibile schizzare in qualsiasi direzione. A soli 40 km verso est, alle propagini orientali della provincia di Tungurauha, si trova la nota località turistica di Baños de Agua Santa, conosciuta nel mondo come “la porta d’Amazzonia”. Si tratta dell’ultima grande città situata tra le montagne (1800 m s.l.m) prima di entrare nell’immenso bacino idrografico dell’Amazzonia. Qui si entra in un altro mondo, è il regno dell’acqua e di una natura rigogliosa, a tratti incontenibile. Baños è senza dubbio una delle più popolari mete turistiche dell’Ecuador, grazie proprio alle sue bellezze naturali, alle oltre 60 cascate e all’elevato numero di sport praticabili, come rafting, Kayak, torrentismo, escursionismo, ciclismo ed equitazione. Inoltre Baños è regione di vulcani, come il Vulcano Quilotoa (3914 m s.l.m), e di canyon, il più spettacolare dei quali è sicuramente il Canyon di Toachi. Da Baños, volendo, è possibile addentrarsi ancor di più nei meandri della regione amazzonica, fino a giungere a Puyo, ma noi abbiamo premura di proseguire “hacia arriba” e quindi ci muoviamo “rumbo al norte”.
QUITO, LA GRAN CAPITALE
Ed eccoci finalmente a Quito, gran capitale dell’Ecuador e riflesso di un grandioso passato coloniale. È questa una città da due volti, quello sontuoso del centro storico e quello fatiscente della, anzi delle periferie.
Quito merita una sezione a parte, motivo per cui vi rimandiamo ad un articolo più completo (CLICCA QUI)
LE REGIONI DEL NORD E LA FRONTIERA CON LA COLOMBIA
Una volta lasciato Quito, si entra nelle province del nord, nell’antro di regioni davvero remote, come Imbabura, Esmeralda e Carchì, dove incontriamo, con nostra enorme (e gradita) sorpresa molte comunità di pelle nera, stanziali, riflesso di un cruento passato schiavista e coloniale. Volendo essere più precisi, da Quito, la nostra prima tappa è Ibarra (114 km più a nord), dove facciamo base per andare a visitare la desolata Valle del Chota e la comunità afro-ecuadoriana che la abita (ve ne parliamo QUI). Proseguiamo poi verso nord-ovest e terminiamo la nostra traiettoria ecuadoriana a Tulcan, ultimo pueblo d’Ecuador, prima di entrare in Colombia, e anche ultima (piacevole) sorpresa.
Di questo passaggio di confine tra Ecuador e Colombia, però, ve ne parliamo QUI
Non perdetelo, perché scoprirete cose davvero interessanti!
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Affidati a noi, siamo viaggiatori esperti, conosciamo molto bene queste zone, e saremo felici di mettere al tuo servizio la nostra esperienza.
Pensa che abbiamo attraversato tutta l’America Latina da sud a nord, sfruttando solo mezzi di trasporti locali. Noi crediamo in un turismo più lento e responsabile, che privilegi il contatto con i popoli e la natura, e dia priorità all’esperienza diretta.
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