VIAGGIATORI PROPRIO IN GAMBA: ALESSIO IN EQUILIBRIO SUL MONDO

Incontrai Alessio, o meglio il suo blog, in un freddo pomeriggio di gennaio, mentre navigavo senza tregua tra gli immensi oceani del web alla ricerca forsennata di non so bene cosa: mi ero appena rotto il tendine d’Achille e davanti a me si prospettavano 3 mesi (almeno) di riposo forzato, al massimo avrei potuto muovermi con le stampelle. E considerando che i tre anni precedenti erano stati un turbinio di viaggi e di avventure, durante i quali non mi ero mai fermato per oltre due settimane in uno stesso posto, il mio umore non era dei migliori…


Ma da buon viaggiatore accetto sempre le sfide e accettai anche questa, certo che si trattasse di un messaggio tra le righe del nostro caro Universo. Per cui ringraziai e allentai la frenesia della ricerca sul web. Proprio in quel momento mi apparve, inaspettata, sotto gli occhi la storia di un uomo temerario, che nonostante l’amputazione di un arto non si era dato per vinto e aveva continuato, o meglio iniziato, a viaggiare in giro per il mondo. Il suo nome è Alessio, la sua è una storia incredibile che credo valga la pena raccontarvi, perché storie così possono aiutare altre vite e cambiare (in meglio) molte persone.

UN GRANDE ESEMPIO DI CORAGGIO E OTTIMISMO

Alessio carissimo, ci siamo conosciuti da poco ed in maniera del tutto virtuale, casualmente o forse no, ma ti assicuro che leggere la tua storia mi ha dato un nuovo punto di vista e regalato nuovi stimoli, in un momento che mi sembrava chissà quanto nero. Io ora la tua storia la conosco, e ne sono davvero felice anche perché credo di aver guadagnato un amico. Ma che ne dici di raccontarla anche al nostro pubblico di viaggiatori sognatori?

La mia storia parte da lontano, quando a 26 anni decisi da lasciare la mia adorata Firenze per provare una nuova esperienza a Milano nel settore informatico. Senza alcuna esperienza di vita lontano da casa decisi di nutrire la mia voglia di provare cose nuove.
Nel 2005 però il destino decise di mettermi alla prova e mi ritrovai, dopo un frontale tra il mio scooter e un’auto, sull’asfalto di una fredda strada di Milano con una ferita che in ospedale non riuscirono a guarire. I medici presero una decisione, mi amputarono una gamba, lasciandomi però davanti una vita ancora tutta da vivere. A distanza di anni mi capita spesso di ripensare a quella sera e di ritenermi davvero fortunato nel poterla raccontare. Da quel giorno iniziò però anche un calvario che è durato diversi anni, nei quali ho dovuto combattere e districarmi fra problematiche fisiche e psicologiche che paradossalmente mi hanno fortificato e permesso di essere quello che sono adesso, una persona che sta cercando di onorare la vita il più possibile, supportato da tante persone che mi amano, a partire da mia moglie, che amo più della mia stessa vita.

 

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Tu sostieni di essere rinato? E questo ti fa grande onore, perché trasmetti tanta serenità e determinazione, ma che cosa è veramente cambiato nella tua nuova vita?

Sembra strano a dirsi, ma trovarsi a tu per tu con la morte inevitabilmente ti cambia dentro. Cambia il tuo modo di affrontare la vita e modifica inesorabilmente il valore che dai alle cose.
Spesso siamo portati a ingigantire problematiche come lo stress per una riunione di lavoro, il traffico caotico di una città, o un piccolo fastidio di salute che ci obbliga a rimandare le vacanze per un mese. Se però tu pensi che c’è gente che la mattina si alza e deve fare i conti col mettere un passo dopo l’altro e camminare il più normalmente possibile con la protesi senza provare dolore, capirai che le priorità cambiano totalmente. Vivere in questa condizione ti insegna che i problemi che non ci fanno dormire la notte devono essere necessariamente molto importanti, altrimenti non ti alzeresti neanche dal letto!
Ecco, in questo sono cambiato, nell’affrontare la vita con più determinazione, accantonando i problemi futili e apprezzandola al meglio fin dalle piccole cose.

 

E la cosa bella è che tu, “grazie” all’incidente hai riscoperto una passione che era rimasta sino ad allora sopita, mi riferisco all’amore per i viaggi, è così?

Mi viene da ridere se penso che fino a cinque anni fa l’unico viaggio degno di nota era una settimana passata in Grecia. Mai e poi mai avrei pensato che nel mio intimo fosse sopita la passione sfrenata per viaggiare e visitare il mondo, anche perché fino a quel momento ero bloccato dall’assurda paura di volare. Quando decisi appunto di superare le paure, organizzai un breve soggiorno a Londra e questo mi aprì letteralmente la mente. Da quel momento non sono riuscito più a fermarmi, spinto dalla voglia di confrontarmi con realtà così diverse e lontane dal mio quotidiano da permettermi di tuffarmi in avventure estreme, dalla sfida fra i ghiacci della Patagonia fino al deserto del Marocco.

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Personalmente trovo entusiasmanti la tua grinta e soprattutto la tua capacità di adattamento alla vita quotidiana, a mio avviso due requisiti fondamentali di ogni vero viaggiatore. Possiamo dire quindi che questa tua “nuova” vita è paragonabile al più incredibile dei viaggi?

La vita è sicuramente il più bel viaggio che ognuno di noi ha la fortuna di fare. Vivere e viaggiare sono due parole in profonda simbiosi fra loro: vivere permette di viaggiare e viaggiare dà un senso alla vita stessa. Confrontarsi con nuove lingue, usi, cibi e costumi permette di aumentare il proprio spirito di adattamento e crescere individualmente. La grinta invece la impari: è innata in ognuno ma siamo proprio noi a decidere se tirarla fuori nei momenti più importanti oppure lasciarci dominare passivamente dal destino. Viaggiare è indubbiamente uno dei modi per imparare a conoscerla.

E sempre a proposito di viaggi, cosa vuol dire adesso per te viaggiare, e quali viaggi (sogni) hai nel cassetto? Siamo molto curiosi di conoscere i tuoi progetti

Continuare a viaggiare è il mio più grande progetto per il futuro. Riuscire a trasformare gradualmente il concetto di “vacanza” in “viaggio” facendolo diventare la colonna sonora della mia vita e di chi mi sta intorno, mia moglie prima di tutti. Sperando poi che il mio contributo nel raccontare al mondo ciò che faccio serva da stimolo per altre persone nell’affrontare la vita sotto una luce diversa.
Non ti nego che i viaggi che ho nel cassetto spaziano dall’India al Giappone, dal Sudafrica agli atolli polinesiani. Un passo alla volta, proprio come nella vita di tutti i giorni.

alessio fotografo
E se ti dico viaggi e web, tu che mi dici?

È innegabile che il web abbia accorciato le distanze fra i popoli del mondo. Internet ha permesso a tutti di vedere la bellezza che ci circonda e stuzzicato la curiosità e voglia di vedere dal vivo ciò che le foto ed i racconti descrivono.
Parallelamente ha aiutato a rendere più sostenibili anche problematiche economiche che ogni viaggio impone: offerte sempre più allettanti di voli e pernottamenti aiutano il viaggiatore a sostenere spese inferiori rispetto a una decina di anni fa. Il connubio web e viaggi è sicuramente vincente e spero lo sarà sempre di più.

Come avrai notato, noi di Vitamina Project amiamo viaggiare a contatto con la natura, con i popoli e che le varie culture. Amiamo viaggiare lentamente, sempre alla ricerca di itinerari fuori dal comune, pensi che questo approccio possa fare anche al caso tuo?

Il concetto che mi chiedi è alla base del mio credo. Un viaggio non può e non deve ridursi a una check list di cose da vedere solo per poter dire “ok, visto.” Il viaggio è un’esperienza da gustare con i dovuti tempi cercando di vivere ogni esperienza che ci venga proposta, anche quelle che tu definisci “fuori dal comune”.
Ti direi anche che ‘lentamente’ è il mio modo di viaggiare vista la mia problematica, ma chi vive con me fa letteralmente fatica a starmi dietro e non sarebbe molto d’accordo…
Mi rattrista, invece, vedere comitive di turisti che si ammassano e corrono a vedere il maggior numero di monumenti di una città, senza soffermarsi a scoprire l’angolo nascosto di un borgo o la pace che trasmette ascoltare il rumore delle onde infrangersi sugli scogli. È chiaro che non tutti possono permettersi viaggi lunghi, costosi e duri, ognuno ha le proprie esigenze e desideri con cui fare i conti. Ma sarebbe bello che ognuno di noi, al prossimo viaggio, si soffermasse a respirare l’atmosfera che emana il luogo in cui si trova, concentrandosi sulle persone che ci vivono e sulle bellezze che ha di fronte. Solo così si potrà davvero assaporare fino in fondo cosa significhi viaggiare.

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