Il viaggio e la letteratura sono da sempre un binomio indissolubile, due ambiti che si nutrono a vicenda e che costituiscono la linfa vitale di ogni viaggiatore. Qualsiasi viaggio parte da uno spunto letterario e qualsiasi libro scaturisce da un’esperienza di viaggio. Ecco perché abbiamo pensato di creare un piccolo Corpus degli scrittori di viaggio più influenti del XX secolo, avventurieri che con la loro penna hanno entusiasmato e inspirato generazioni di lettori e sognatori.
E’ chiaro che si tratta di una lista personale, ma nel farla abbiamo cercato di selezionare scrittori che hanno lasciato una traccia indelebile nella Letteratura di Viaggio contemporanea.
TIZIANO TERZANI (1938-2004)
Non potevamo che inaugurare questa rassegna con il nostro Tiziano Terzani, punto fermo del giornalismo internazionale. Un’esperienza trentennale come inviato di guerra, una vita avventurosa passata in prima linea, a girare per tutta l’Asia, e un’umanità fuori dal comune, ne hanno fatto un personaggio cult.
I suoi libri hanno influenzato i punti di vista di tantissimi viaggiatori, e ad oggi sono considerati, a buon diritto, punti fermi della letteratura di viaggio. Tra la sua ricca bibliografia, citiamo sicuramente Un Indovino mi disse (1995), Un altro giro di giostra (2004), Fantasmi–Dispacci dalla Cambogia (2008), Buona Notte Signor Lenin (1994), In Asia (1998) e La fine è il mio Inizio (2010).
Si tratta di contributi di carattere giornalistico, reportage acuti e lettere aperte, tutto materiale tratto dai suoi viaggi in giro per l’Asia in qualità di inviato di guerra.
RYSZARD KAPUSCINSKI (1932-2007)
Rimaniamo nel campo del giornalismo per citare un’istituzione, o meglio una vera e propria leggenda del settore, Ryszard Kapuscinski, scrittore e viaggiatore polacco considerato uno dei più importanti reporter del dopoguerra.
I suoi libri restano impressi nella memoria e raccontano di mondi desolati e realtà lontane, lontanissime, come in Ebano, collage di storie e personaggi dal continente africano, suo più grande amore.
Kapuscìnski è uno scrittore appassionato della realtà e un viaggiatore impavido, ma prima di tutto un indagatore della realtà, come specifica in Autoritratto di un reporter: «Il viaggio a scopo di reportage esclude qualsiasi curiosità turistica, esige un duro lavoro e una solida preparazione teorica, per esempio la conoscenza del terreno su cui ci si muove».
Tra i suoi libri di maggior successo citiamo In Viaggio con Erodoto (2005), Imperium (1993), Il Negus (1983), La Prima Guerra del Football (1990), L’Africa non esiste (2006), Giungla Polacca(1990).
LEIGH-FERMOR PATRICK (1915-2011)
Tra i più grandi scrittori di viaggio del Regno Unito c’è Sir Patrick Leigh Fermor, viaggiatore intrepido, la cui fama letteraria è legata principalmente ai suoi viaggi in Grecia, un paese che Fermor amò in maniera viscerale e totale e dove decise di stabilirsi in età matura. Grande appassionato di mitologia e studioso di classici greci e latini, che ne influenzarono profondamente i suoi scritti, Fermor si distinse anche come soldato durante la seconda guerra mondiale. Imperdibili i suoi libri Mani. Viaggi nel Peloponneso (2004), Tempo di regali (2009), Fra i boschi e l’acqua (2013), La strada interrotta (2015), veri e propri gioielli della Letteratura di Viaggio.
PAUL THERAUX (1947)
In tema di letteratura di viaggio, Paul Theraux è senza dubbio un’istituzione. Americano del Massachussets, vanta una prolifica produzione letteraria, riflesso diretto della sua vita errante e avventurosa. Sin da ragazzo, infatti, ha viaggiato in tutto il mondo, portando a termine imprese memorabili, come la “transafricana” dal Cairo a Città del Capo, l’attraversamento dell’Oceania, oltre a numerose peregrinazioni in Asia, che gli diedero lo spunto per scrivere il suo libro più conosciuto, The Great Railway Bazaar – by train through Asia (1975), la cui versione in italiano è oggi stranamente introvabile, a differenza dela maggior parte dei suoi libri, per fortuna!
Tra i suoi contributi più celebri citiamo, Dark Star Safari, Hotel Honolulu, L’Ultimo treno della Patagonia e Mosquito’s Coast, da cui fu tratto l’omonimo film con protagonista Harrison Ford. Realizzò anche un libro, molto breve per la verità, in collaborazione con Bruce Chatwin, dal titolo Ritorno in Patagonia.
BRUCE CHATWIN (1940-1989)
Già, Bruce Chatwin, leggendario viaggiatore inglese, autore di libri indimenticabili, come Le Vie dei Canti, prezioso vademecum sull’Australia e sulla cultura aborigena, o come in Patagonia, frutto diretto di oltre sei mesi di esplorazioni nelle remote terre australi. Altrettanto influenti, però, nel panorama della letteratura internazionale di viaggio, sono le sue speculazioni sulla tendenza dell’uomo al nomadismo, libri, tra l’altro, di straordinario interesse antropologico, tra cui sicuramente Anatomia dell’Irrequietezza e Che ci faccio qui?
Ma lo spessore del personaggio è suggellato anche dal suo excursus professionale. Infatti, Chatwin studiò Archeologia all’Università di Edimburgo, fu inoltre critico d’arte, collaborando per svariati anni con la casa d’aste londinese Sotheby’s e ricevendo incarichi che lo portarono a viaggiare in tutto il mondo.
WILLIAM DALRYMPLE (1965)
Con William Dalrymple rimaniamo su livelli di narrazione altissimi, se è vero che stiamo parlando del più grande esponente vivente della lettera di viaggio inglese, e noi non possiamo che essere d’accordo. I suoi libri sono legati per lo più all’India e alla sua cultura millenaria. Dalrymple giunge in India giovanissimo, quando aveva appena diciassette anni, e con straordinario talento comincia a descrivere il subcontinente nei suoi sapori, odori e sensazioni più intimi.
Nel suo libro più famoso, in India, egli narra ben quattro anni di peregrinazioni, presentando ai lettori il quadro di un paese contraddittorio, sospeso tra tradizioni ataviche e un progresso inarrestabile.
Punto fermo per chiunque stia pensando di viaggiare in India. Tra i suoi altri libri, segnaliamo Nove Vite, il Milione (1999), Nella terra dei Moghul bianchi (2000), Dalla Montagna Sacra (2002).
BILL BRYSON (1951)
L’americano Bill Bryson è uno degli scrittori di viaggio di maggior successo del panorama internazionale, e per quanto ci riguarda è stato un punto di riferimento, assieme a Chatwin, nel nostro viaggio in Australia.
Con il suo Un paese bruciato dal sole, infatti, ci ha aperto le porte di Down Under, presentandoci un esilarante ritratto di uno dei paesi più curiosi che si possano visitare, l’Australia appunto.
I libri di Bill Bryson sono contraddistinti da umorismo, grande autoironia, da aneddoti e curiosità di carattere storico, politico e culturale, tra questi menzioniamo America perduta e Una passeggiata tra i boschi.
JACK KEROUAC (1922-1965)
Jack Kerouac è considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi del XX secolo, nonché padre della Beat Generation. Una personalità carismatica e poliedrica, balzata agli onori della cronaca anche grazie alle sue opere letterarie, molte delle quali inspirate da viaggi attraverso tutti gli Stati Uniti, come I sotterranei, I vagabondi del Dharma e Big Sur. La sua opera più conosciuta, quella che però lo pone di diritto nell’olimpo degli scrittori contemporanei più influenti è sicuramente On the road, indiscusso manifesto di intere generazioni di giovani viaggiatori in cerca di libertà.
SAUL BELLOW (1915-2005)
Saul Bellow è uno degli scrittori americani più importanti del XX secolo, tra le altre cose vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1976, quindi non proprio uno qualsiasi.
Bellow è il creatore di personaggi memorabili, come Augie March, Moses E. Herzog (febbrile scrittore epistolare, autore di missive “a fondo perduto” e protagonista del romanzo che porta il suo stesso nome), Arthur Sammler e Charlie Citrine. Personaggi complessi, moderni, ricchi di sfumature psicologiche. La sua prolifica produzione letteraria è, però, anche il frutto di viaggi frenetici e avventurosi, spesso ai margini del mondo, poi riproposti in chiave romanzata e filtrata nei suoi libri. In il re della pioggia, il protagonista Eugene Henderson fugge, infatti, nel cuore dell’Africa alla ricerca di verità e di risposte che però non arriveranno, anzi l’uomo dovrà arrendersi agli eventi, dai quali verrà definitivamente travolto.
LUIS SEPULVEDA (1949)
Sepulveda è un grande personaggio, un instancabile viaggiatore e sicuramente uno dei massimi esponenti viventi della letteratura latino-americana! Nato in Cile, Sepúlveda ha passato la sua infanzia a Valparaiso, ma fu costretto a lasciare il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet.
Ha viaggiato a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. La sua bibliografia è piuttosto ampia e i suoi libri trattano argomenti molto vari, tuttavia se c’è un tema ricorrente, quello è proprio il viaggio, come nel caso Il Vecchio che leggeva romanzi d’amore, ambientato nel cuore della foresta amazzonica ecuadoriana, o di altri titoli che ne hanno consacrato la fama: Taccuino di viaggi (1987), Il mondo alla fine del mondo (1989), La frontiera scomparsa (1994), Patagonia Express (1995) e la favola-parabola Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (1996).
ERNEST HEMINGWAY (1899-1961)
Ernest Hemingway rappresenta un gigante della Letteratura Universale e un faro di quella americana. Condusse una vita sociale turbolenta, si sposò quattro volte, e raggiunse già in vita una non comune popolarità e fama, che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare, e vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1954. Viaggia in Europa come corrispondente di vari giornali, soggiornando a lungo nella Parigi, e in qualità di inviato speciale in occasione della Guerra Civile Spagnola e della Guerra tra Grecia e Turchia.
JOHN STEINBECK (1902-1968)
John Steinbeck è uno dei massimi esponenti della letteratura americana e della cosiddetta “Generazione perduta”. Vinse il Premio Nobel nel 1962, ma prima svolse numerosi lavori occasionali e temporanei, durante i quali venne a contatto con un ambiente che influenzerà notevolmente i suoi romanzi e il suo stile narrativo. Viaggiò molto tra Stati Uniti e Messico e le sue esperienze dirette saranno argomento delle sue speculazioni letterarie, come La Perla, in cui si narra della vita dei pescatori di perle del Mar di Cortez in Messico. Il suo capolavoro assoluto, di chiaro stampo realista, è senza dubbio Furore, dove si narra l’epopea della trasmigrazione della famiglia Joad, costretta ad abbandonare la propria fattoria nell’Oklahoma a bordo di un autocarro e – attraverso la Route 66 – a tentare di insediarsi in California.
JOSEPH CONRAD (1857-1924)
Citando Joseph Conrad, parliamo di uno dei principali scrittori moderni, universalmente riconosciuto come uno dei grandi maestri della prosa.
Il suo nome è indissolubilmente legato al mare e all’avventura, e i suoi romanzi e racconti sono impressi nell’immaginario collettivo di varie generazioni di lettori, avendo inspirato opere cinematografiche come Lord Jim e Apocalyps Now (tratto da Cuore di Tenebra).
Conrad, polacco naturalizzato inglese, ebbe una vita avventurosa, fu coinvolto nel commercio di armi e in cospirazioni politiche, episodi che in seguito descriverà nel suo romanzo La freccia d’oro; mentre il viaggio verso le coste del Venezuela gli fornì materiale per il suo Nostromo. Viaggiò in Africa, India ed Estremo Oriente, arrivando a produrre una ricchissima bibliografia, parte della quale fu inspirata dalla sua esperienza da navigante: libri memorabili come Il Negro del Narciso e la Follia di Almayer
FRANCISCO COLOANE (1910-2002)
I libri di Coloane parlano di avventurieri, balenieri, cercatori d’oro, esploratori, raccontano di storie ai confini del mondo conosciuto e di personaggi estremi in sfida costante con le forze brutali della Natura.
Cileno di nascita e di vita, Francisco Coloane ha condotto una vita avventurosa e girovaga nelle più remote regioni meridionali del continente americano, tanto da essere definito da Alvaro Mutis “il Jack London dei tempi moderni”: è stato pastore e caposquadra nelle haciendas della Terra del Fuoco, ha partecipato alle ricerche petrolifere nello stretto di Magellano, ha navigato per anni a bordo di una baleniera, prima di iniziare nel 1940 una prolifica attività di scrittore.
I suoi libri, per lo più raccolte di racconti riflettono un mondo estremo, da non perdere: Capo Horn, I balenieri di Quintay, La scia della balena, I conquistatori dell’Antartide, l’autobiografia Una vita alla fine del mondo, Galápagos, Antartico e Terra del fuoco.
ALVARO MUTIS
Ad Alvaro Mutis, i cui libri ci hanno accompagnato in alcuni dei nostri viaggi in Colombia, abbiamo dedicato recentemente un articolo monografico, che vi invitiamo a LEGGERE QUI.
ROBERT BYRON (1905-1945)
Personalità eccentrica dai gusti raffinati, Robert Byron scrisse opere innovative sulla civiltà bizantina e sull’architettura islamica.
Ma al di là dei suoi contributi in qualità di storico dell’arte, Byron espresse nel modo più pieno il suo talento idiosincratico, dispettoso e pungente soprattutto come scrittore di viaggi. In un’epoca particolarmente prolifica per la letteratura di viaggio, Byron riuscì a lasciare un contributo indelebile con un libro che a detta di Chatwin spicca fra tutti come “il capolavoro”, La via per l’Oxiana. Migliaia di chilometri percorsi tra l’Asia centrale fra l’Afghanistan, l’altopiano iranico e quella terra di sogni per eccellenza conosciuta come Oxiana, semi-deserta ma popolata dal ricordo di un antico, verdissimo paradiso.
DOMINIQUE LAPIERRE
Tra le personalità più eccelse del mondo della letteratura di viaggio c’è sicuramente Dominique Lapierre, viaggiatore, scrittore e filantropo francese. Il suo talento di viaggiatore e scrittore si palesò già in età giovanile, quando Dominique Lapierre, allora diciassettenne liceale parigino, accetta una scommessa impossibile: un viaggio di studio in un paese straniero con una modicissima somma. Il futuro autore di Un Dollaro Mille chilometri parte alla volta del Messico. Inizia così quella che diventerà una delle sue più grandi esperienze di vita. Ed è anche l’inizio di una vita da viaggiatore che lo porterà a scrivere vari libri di successo, come Parigi Brucia? (1964), C’era una volta l’URSS (2005), Mille Soli (1997).
Il suo nome è strettamente connesso all’India, oggetto del suo libro più famoso, La Città della Gioia, City of Joy in lingua originale, che è anche il nome dell’associazione benefica, attraverso la quale dal 1980 veicola parte dei proventi ricavati dalle vendite dei suoi libri per aiutare le realtà più povere del subcontinente indiano.
ALAN KERR
Il nome di Alex Kerr è strettamente legato all’Oriente, e in particolare al Paese del Sol Levante. Quando egli arriva per la prima volta in Giappone a tredici anni, si trova di fronte un Paese meraviglioso e misterioso, ancora disseminato delle tracce di una cultura di straordinaria bellezza ed eleganza che sta scomparendo sotto i colpi implacabili della modernità. Kerr decide di fare di “quel” Giappone l’oggetto delle proprie ricerche e della propria passione: si laurea a Yale in giapponese, a Oxford in cinese, si stabilisce a Kyoto e diventa in breve tempo uno dei più stimati studiosi di cultura giapponese. Il frutto dei suoi studi decennali è custodito nel suo bellissimo libro, La bellezza del Giappone segreto.
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