ROSARIO SUL FIUME PARANÀ

Rosario e la comunità italo-argentina

L’operazione Vitamina Project riparte dopo ben 10 giorni di Buenos Aires.
La seconda tappa ci vede ospiti di una città strana, dai forti contrasti e soprattutto dalle preoccupanti premesse: Rosario di Santa Fe, città del narcotraffico!!!! Già nella Capital avevamo ricevuto particolari raccomandazioni, ma noi abbiamo deciso di non dare troppa attenzione a questi allarmismi, soprattutto perché Rosario è sinonimo di Italianità. Da queste parti infatti, vive una grande comunità di Italo-Argentini, provenienti, oltre mezzo secolo fa, dalle parti più disparate della nostra penisola.
I più numerosi sono però gli abruzzesi e sono loro che stiamo andando ad incontrare, solidamente riuniti nell’ Associazione Familia Abruzzesa.

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Un brindisi di benvenuto

La loro accoglienza è proverbiale e, già la prima sera, ci sentiamo parte della grande famiglia.
Un brindisi di benvenuto, abbracci e baci vari, racconti, testimonianze, ci meritiamo persino il saluto del Console Generale d’Italia in Argentina, Giuseppe d’Agosto, che sembra entusiasta di conoscere il nostro progetto.

E poi, si sa, tra “paesani” ci si capisce al volo, soprattutto quando lontani dall’amata terra patria! Così, veniamo ospitati, per l’intera durata del nostro soggiorno, in casa del Presidente dell’Associazione, Marcelo Castello, originario di San Valentino, un piccolo paesino provincia di Pescara.

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Le viscere di Rosario

I cinque giorni nella città rosarina trascorrono spensierati, protetti dall’occhio vigile dei nostri “compaesani”, tra un asado e una lezione di Storia; le viscere di Rosario però sono in continuo subbuglio e al lato della tranquillità che caratterizza il Centro, vive un’altra comunità, dedita a traffici pericolosi, e piuttosto illegali. Ci raccontano, infatti che il traffico della droga, ha portato qui insicurezza, e preoccupazioni. Solo dieci anni fa si poteva persino uscire di notte, soli e con borsa al seguito. Ora non più, e la maggior parte delle case ha infissi rafforzati e porte blindate.

Sulle sponde del Rio Paranà

La posizione geografica ha influito certamente sulla trasformazione della città, che da sempre ha una vocazione commerciale. Rosario, infatti sorge sulle sponde del Rio Paranà, che con i suoi 4880 km è considerato il secondo fiume più lungo del Sud America. Il commercio fluviale è qui una grande risorsa. Dal nord del Paese, infatti, le merci devono passare per forza di qui prima di giungere al grande porto di Buenos Aires e proseguire verso l’Europa.

RioParanà-Rosario-Argentina

In giro per la città

Ma in tutti i casi non è di questa Rosario che vogliamo parlare, perchè possiamo fare ben poco. Ci interessa di più la Rosario impegnata e attiva dal punto di vista sociale ed educativo. E a tal proposito siamo rimasti colpiti dal Parque Independencia, punto di riferimento e simbolo della cultura locale e nazionale. In questo grande spazio verde, di ben 125 ettari, sorge imponente “il Colosso”, ovvero lo stadio dei Newell’s Old Boys, il club dove mosse i primi calci Leonel Messi; ci sono poi vari laghi artificiali, i giardini francesi e quelli spagnoli; addirittura uno stadio di calcio per ciechi, e cosa più interessante di tutte, il “Jardin de Los niños”, ovvero il giardino dei piccoli, vero e proprio tempio del gioco e della creatività. Qui si possono incontrare macchine volanti, progettate da Leonardo da Vinci, macchine che in base ai principi meccanici emettono suoni, laboratori di arte e persino una fortezza, il cui punto più alto, la torre, circondata da araucarie e magnolie secolari, ci ricorda che dobbiamo sempre guardare in alto e lontano.
E così faremo noi, felici di proseguire il nostro viaggio, che giorno dopo giorno si fa sempre più interessante.

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