LE ISOLE MENO CONOSCIUTE DELLA THAILANDIA: COME EVITARE I CIRCUITI TURISTICI?

Quando siamo partiti per la Thailandia, lo scorso maggio, avevamo il sogno di esplorare tra le altre cose le sue isole, che da sempre immaginiamo come paradisi lontani. Eravamo però consapevoli che non sarebbe stato facile uscire dai circuiti turistici per andare a scoprire quelle meno conosciute. Noi, però, viaggiamo principalmente per aprire nuove rotte turistiche e per dimostrare che è necessario non omologarsi alle proposte standardizzate del cosiddetto turismo di massa. Così, una volta passati dal Golfo del Siam alla costa bagnata dal Mar delle Andamane, abbiamo affinato l’istinto e ci siamo messi all’opera.

“Premessa. La Thailandia è bagnata dal Golfo del Siam, dove si affaccia Pattaya e dove si trovano le note isole di Koh Panghan, Koh Tao e Koh Samui, e dal Mar delle Andamane, dove invece è ancora possibile ritrovarsi su isole come Koh Kradan, Koh Jum e Koh Talu, lontane dal classico circuito turistico che invece ingloba Pucket, Phi Phi Island e Koh Lipe”.

COME FUNZIONA LA MACCHINA TURISTICA IN THAILANDIA

Le isole più belle e particolari della Thailandia si trovano sicuramente nel Mar delle Andamane, ma per raggiungerle non è facile, proprio perché escluse dalle rotte più comuni.

Decisi quindi ad evitare le destinazioni più turistiche come Pukhet e le Phi Phi Island, ci siamo diretti verso le isole escluse dal flusso turistico. Quest’ultimo è come una scia che si muove lungo direttrici ben precise e a volte basta veramente poco per astrarsi da esso. Bisogna avere però arguzia e capacità di cogliere le informazioni che arrivano da altri viaggiatori e, ovviamente, dai locals. Perché? Perché di solito la gente (per gente intendiamo principalmente operatori e agenzie locali) proverà a distogliervi sistematicamente dal vostro intento.

Il motivo è semplice: la macchina turistica ha sempre bisogno di essere alimentata e l’alimentazione in questo caso è il turista. Senza il turista, la macchina smette di funzionare. Essa si protegge fornendo illusioni: comodità, esperienze, bellezza, confort. In cambio chiede “solo” una cosa: soldi! Alla macchina turistica non importa di nulla e di nessuno, solo vuole soldi. Perché funziona? Semplice, perché l’uomo preferisce la comodità e ha sempre meno tempo. La conseguenza qual è? Che per fare esperienze di viaggio in poco tempo dobbiamo pagare! Soldi, soldi soldi. Si può interrompere questo meccanismo? Non lo sappiamo con certezza, però crediamo di sì. Chi può interromperlo? Tu, viaggiatore, sei il solito a poterlo fare! Come? Viaggiando meno.

In che senso? Viaggiando (anche molto lontano), ma senza pretendere di girare un intero Paese in 15 giorni, perché a quel punto dovrai prendere tanti aerei, e pagare molto i servizi rapidi. E allora, anche se hai lo spirito e i sogni del viaggiatore non avrai fatto altro che alimentare la macchina turistica.


LE ISOLE PIU’ BELLE E MENO CONOSCIUTE CHE ABBIAMO INCONTRATO IN THAILANDIA

Uscendo dal circuito turistico classico ci siamo imbattuti in luoghi e isole mozzafiato, tra le quali merita una menzione d’onore Koh Kradan, un vero paradiso terrestre che abbiamo avuto il privilegio di goderci quasi in esclusiva, anche se non proprio a “buon” prezzo; e poi Koh Jum, la navigazione per raggiungere la quale ci ha riportato con la mente alle esplorazioni tra le mangrovie della regione di Bahia in Brasile e della regione di San Lorenzo in Ecuador. Ma tuffiamoci nell’esplorazione.

IL PARADISO DI KOH KRADAN

Forse l’isola più bella che abbiamo incontrato nel corso della nostra esplorazione thailandese è proprio Koh Kradan, un paradiso sconosciuto al turismo di massa che offre scorci di pura bellezza: sabbia bianca, una barriera corallina intatta e una vegetazione praticamente vergine, interrotta solo dai due mini resort che si affacciano sul lato protetto dell’isola. Per raggiungere Koh Kradan è nessario arrivare prima di tutto a Koh Muk che di per sé ci è parsa molto contaminata da rifiuti di ogni genere, e da qui prendere una longtail boat che costa circa 300 bath a persona per tratta, oppure un mezzo privato da 1000 bath. Esistono collegamenti giornalieri Koh Muk-Koh Kradan, ma non sono frequenti. Per arrivare a Koh Kradan noi siamo partiti da Krabi, abbiamo preso un taxi condiviso fino a Thuan Kung Ku Pier e da qui ci siamo imbarcati per Koh Muk e poi per la nostra destinazione finale.

KOH MUK

Al ritorno da Koh Kradan abbiamo avuto modo di visitare anche Koh Muk. l’isola è compresa tra rupi alte e maestose che si affacciano sul mare ad ovest, offrendo riparo alle rondini e un villaggio di pescatori che si affaccia sulla terraferma ad est. Sull’isola sono disponibili hotel, bungalow e resort. Per la verità, però, l’isola soffre di un grave problema di inquinamento, in quanto la gente dell’isola non riesce a smaltire l’enorme mole di plastica che ogni giorno viene prodotta. Tra le attrazioni principali dell’isoletta, invece, nascosta nella foresta tra le pareti rocciose, si trova la spettacolare Tham Morakot (Grotta di Smeraldo).

KOH JUM

Koh Jum si trova tra Koh Lanta e la bella città di Krabi. Per la precisione da Krabi è necessario trasporto locale per il Pier leam Kruat da dove sarà necessario prendere una Longtail boat (tipologia di imbarcazione tipica, caratterizzata da una forma allungata e da un lungo asse di acciaio che funge da timone alla cui estremità si trova un’elica); si navigherà per circa 45 minuti fino al molo di Ko Jum, ma prima l’imbarcazione farà soste lungo il tragitto per caricare merci o altri passeggeri.

L’isola è piccola e poco turistica (letteralmente tra le meno turistiche della Thailandia), con una popolazione di prevalenza musulmana. Le spiagge sono poche perché la costa è roccioso e per la verità piuttosto impervia e inospitale. Il tragitto che conduce a Ko Jum è molto suggestivo perché si passa tra le mangrovie. Per il resto l’isola è un luogo tranquillo e tradizionale, la cui originale foresta è stata sostituita nel corso degli ultimi decenni da filari e filari di alberi della gomma, un particolare che incuriosisce girando in motorino (che si può affittare al molo, o tramite le poche guest house) le poche strade (asfaltate) dell’isola. Sebbene quindi non abbia delle spiagge mozzafiato, Koh Jum è molto interessante dal punto di vista antropologico per entrare in contatto con una comunità per nulla piegata dalle logiche del turismo di massa.

IL PERIODO MIGLIORE PER VISITARE LE ISOLE DEL LATO SUD- OCCIDENTALE (LATO MAR ANDAMANE)

Il periodo migliore per visitare le isole del Mar delle Andamane (lato sud-occidentale) va da novembre ad aprile, mentre maggio è già un mese di transizione. Considera che di solito, i primi di giugno alcune isole chiudono al turismo proprio perché il mare comincia a farsi molto agitato. Ci è successo infatti di imbarcarci per le isole del Parco Nazionale Tarutao e per raggiungere Koh Lipe la maggior parte dei passeggeri che viaggiava con noi ha sofferto di mal di mare, a causa della violenza delle onde. Inoltre, il ferry che ci avrebbe dovuto portare a Langkawi, già Malesia, ha bloccato il collegamento per due giorni, causa maroso.

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