CASCATA DELLE MARMORE (umbria): COSA C’E’ DA SAPERE PER VISITARLA

La Cascata delle Marmore è uno spettacolo a cui assistere almeno una volta nella vita, una testimonianza diretta di come la forza dell’acqua si mostri in tutta la sua irruenza, anche se, c’è da dire, non si tratta di un fenomeno naturale. No, perché la cascata delle Marmore è artificiale. Non una cascata artificiale qualsiasi però, bensì una delle più alte del mondo. Conta, infatti, su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti.

La Cascata delle Marmore, il cui nome deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce, risultando perciò molto simili al marmo bianco, si trova nella Valnerina, a circa 7 km di distanza da Terni, all’interno del Parco Regionale Fluviale del Nera. È formata dal fiume Velino, che si getta nel fiume Nera scendendo dal Lago di Piediluco.

“Rimbombo di acque! Dalla scoscesa altura il Velino
fende il baratro consunto dai flutti. Caduta di acque!
Veloce come la luce, la lampeggiante massa
spumeggia, scuotendo l’abisso. Inferno di acque!
là dove queste urlano e sibilano e ribollono nell’eterna
tortura; mentre il sudore della loro immane agonia,
spremuto da questo loro Flegetonte, abbraccia
le nere rocce che circondano l’abisso,
disposte con dispietato orrore […]”

CHILDE HAROLD’S PILGRAMAGE -George G. Byron

LA LEGGENDA SULLE ORIGINI DELLE CASCATE

Leggenda vuole che una ninfa di nome Nera si innamorò del giovane pastore Velino. Ai due non era consentito frequentarsi, poiché provenienti da mondi molto diversi. Incuranti, trasgredirono le regole che non consentivano l’amore tra divinità ed esseri umani. Allora Giunone, probabilmente per gelosia, s’infuriò e trasformò la ninfa Nera in un fiume. Velino, al non vedere più l’amata, si mise alla ricerca, e credendo che Nera stesse annegando in quelle acque che prima non c’erano, si gettò a capofitto dalla rupe, andando incontro a morte certa. Colpito da un simile gesto d’amore Giove s’impietosì e trasformò il pastore, durante il volo, in acqua, così da permettergli di salvarsi e ricongiungersi con Nera per l’eternità.

I PUNTI DI OSSERVAZIONE DELLA CASCATA:
BELVEDERE SUPERIORE E INFERIORE

I salti della Cascata delle Marmore si possono ammirare da due diversi punti: il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore. Il Belvedere Superiore, che si trova sulla strada che porta a Piediluco, offre una vista spettacolare del primo salto, mentre dal Belvedere Inferiore, situato invece sulla strada che conduce in Valnerina, è possibile avere una visione d’insieme di tutti e tre i salti. I due punti di accesso sono collegati da un sentiero panoramico, mentre altri sentieri, ben sei, permettono di ammirare i salti d’acqua da più prospettive.

Le acque della cascata vengono utilizzate per la produzione di energia idroelettrica. Normalmente, solo una parte dell’acqua del fiume Velino viene deviata verso la cascata, che non è dunque sempre aperta a pieno regime.
Quando è aperta a flusso minimo, la cascata scopre le rocce e la vegetazione sottostante. Un segnale acustico avvisa dell’apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta liberando un’impressionante quantità d’acqua e regalando uno spettacolo grandioso (vd foto). Portate con voi un k-way, vi servirà!

DA TENERE PRESENTE

Importante! Se state programmando una visita alla Cascata delle Marmore, dovete fare attenzione agli orari di apertura dell’acqua. Negli orari di non rilascio dell’acqua la cascata è aperta, ma con un getto ridotto. Verificate qui gli orari di apertura del Parco e di rilascio dell’acqua.

IL GRAND TOUR E I PLENARISTI

Tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 artisti da tutta Europa vennero in Italia per completare la loro formazione e conoscere dal vivo i luoghi del mito e della Storia, il cosiddetto Grand Tour, rimasero completamente affascinati dalla straordinaria bellezza dei luoghi, dalla varietà della natura e dalla luce mediterranea. Per la prima volta nella storia della pittura, gli artisti uscirono dai loro atelier per dipingere dal vivo, en plein air, da qui il termine che li identifica, I Plenaristi. Molti di loro, passarono anche per le Marmore.

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