L’enciclopedia Treccani definisce spiritismo la dottrina, formulata intorno al 1860 dal francese Allan Kardec, che sulla base del riconoscimento dell’esistenza di Dio e dell’Immortalità dell’anima, attribuisce all’intervento di spiriti di defunti vari fenomeni parapsichici e medianici, affermando la possibilità di contatti tra gli spiriti dell’aldilà e i vivi.
Lo spiritismo ha quindi come principio la credenza nelle relazioni fra il mondo materiale e il mondo invisibile, cioè fra gli uomini e gli spiriti. Coloro che accettano questa dottrina si chiamano spiritisti.
Ma chi era Allan Kardek? E di cosa parla la sua dottrina? E soprattutto perché ha avuto (ed ha ancora) tanto successo in Brasile?
CHI ERA ALLAN KARDEC?
Procediamo per ordine. Allan Kardec è il nome con cui è conosciuto uno dei principali pensatori del Cristianesimo spiritista. Si chiamava in realtà Hyppolite Leon Denizard Rivail, e nacque a Lione, Francia, nel 1804. Studiò pedagogia in Svizzera, ambito al quale egli si dedicò almeno fino al 1848, quando virò la sua attenzione verso gli studi spiritistici.
IL LIBRO DEGLI SPIRITI
Allan Kardec scrisse una serie di libri che sono alla base della dottrina spiritista da lui teorizzata. Il primo, il Libro degli Spiriti, pubblicato nel 1857, conteneva 501 quesiti, stampati su doppia colonna, una dedicata alle domande, ed una alle risposte, fatti in forma di intervista, da un medium (ovvero un uomo in grado di mediare tra mondo materiale e mondo invisibile) a uno spirito elevato. In questo dialogo vengono affrontati temi che riguardano Dio, cosa accade prima della nascita e dopo la morte, le leggi che riguardano i fenomeni paranormali, il messaggio di Cristo, la responsabilità per le azioni degli uomini, la descrizione dell’aldilà e l’evoluzione morale e spirituale dell’uomo. Tutte tematiche cardine dello Spiritismo teorizzato da Kardec.
I PUNTI CARDINE DEL PENSIERO DI KARDEC
Alan Kardec riteneva che gli spiriti fossero presenti nella nostra vita di tutti i giorni, in forma invisibile, ed è possibile percepirli o persino interpellarli tramite degli interventi medianici (intermediazione dei medium).
Alla base della dottrina di Kardec c’è il concetto di trasmigrazione e reincarnazione delle anime, partendo dal presupposto che l’anima è immortale.
Ogni anima segue un percorso specifico, fino a raggiungere la propria elevazione, processo che può essere più o meno lungo a seconda della nostra dedizione a mettere in pratica i criteri base di tale crescita: l’amore, la carità e la misericordia, in contrapposizione all’egoismo, all’orgoglio e al materialismo. Purtroppo non tutti riescono a comprendere l’effettiva importanza di questi aspetti, motivo per cui non evolvono, rimanendo imprigionati in stati materiali e comportamentali molto bassi. Al contrario coloro che terminano il loro percorso spirituale, vivendo in questa vita terrena secondo la carità, l’amore e la misericordia, saranno pronti a diventare, una volta terminato il proprio processo di trasmigrazione, degli spiriti elevati; spiriti cioè fatti solo di bontà e tendenti perciò esclusivamente alla luce.
“Fulcro della dottrina di Kardec è quindi la ricerca della propria spiritualità attraverso il bene, concetto da mettere in pratica ogni giorno e in ogni situazione.”
AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE
Accettare la trasmigrazione e la reincarnazione delle anime significa ammettere che ogni azione da noi compiuta in questa vita si ripercuoterà sulla nostra esistenza futura; ed ogni situazione negativa da noi incontrata in questo presente non è altro che una conseguenza di comportamenti passati. Con queste premesse, si deduce che chi segue la dottrina dello Spiritismo sia una persona dedita al soccorso e all’altruismo, o per lo meno una persona che ponderi bene le proprie scelte, prima di attuare un qualsiasi comportamento negativo. Una dottrina di vita, più che una religione, quella dello Spiritismo di Kardec che considera concretamente l’interazione del mondo visibile con quello invisibile.
PERCHE’ LO SPIRITISMO SI E’ DIFFUSO PARTICOLARMENTE IN BRASILE?
Quando cominciò ad essere divulgato, lo Spiritismo subì una forte repressione da parte degli ordini della Chiesa e fu immediatamente messo al bando. Ma nonostante la censura cattolica, in vari paesi del mondo nacquero numerosi centri spiritici, in particolare in Brasile, dove lo spiritismo si integrò facilmente con la cultura locale, e dove tuttora ha numerosi proseliti.
I motivi per cui lo Spiritismo teorizzato da Kardec si diffuse in Brasile sono vari: sicuramente alla base vi era la libertà di culto e la tolleranza di pensiero, aspetti che ancor oggi caratterizzano la società multiculturale e multietnica brasiliana. Inoltre il concetto di spiritismo fu appreso con maggior facilità e naturalezza, perché in Brasile sin dai tempi della schiavitù proliferavano religioni di matrice tribale e africana (come l‘umbanda e il candomblè ) che avevano a che fare con il mondo degli spiriti. La strada era perciò, seppur in minima parte, già spianata.
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